Volume 29 - 2016

Giupponi L., Giorgi A. – Effetti di un incendio sulla vegetazione di un versante montuoso delle Prealpi bergamasche  pdf

RIASSUNTO – È stata condotta un’analisi floristico-vegetazionale su un’area incendiata delle Prealpi Bergamasche al fine di comprendere gli effetti che ha avuto il fuoco sulla vegetazione. Dai risultati è emerso che la comunità post-incendio presenta numerose specie (alcune delle quali endemiche) facenti capo alle classi Festuco valesiacae-Brometea erecti e Festuco-Seslerietea che non erano presenti prima del disturbo e che rappresentano l’adattamento della vegetazione alle nuove condizioni ecologiche dell’area.

ABSTRACTEffects of a fire on the vegetation of a Orobic Pre-Alpine mountainside.
A floristic-vegetational analysis of a burned area of the Bergamasque Prealps was carried out in order to understand the effects of fire on vegetation.The results showed that the post-fire community contains many species (some of which are endemic) belonging to the Festuco valesiacae-Brometea erecti and Festuco-Seslerietea classes that were not present before the incident and that represent the vegetation’s adaptation to the new ecological conditions of the area.

 

Pantini P, Isaia M., Mazzoleni F. & Oneto C. – Nuovi dati sui ragni di Lombardia (Arachnida, Araneae) pdf

RIASSUNTO – A dieci anni dalla pubblicazione del catalogo dei ragni lombardi vengono aggiornate le conoscenze sull’araneofauna della regione su base bibliografica e di materiale inedito.Vengono riportati dati riguardanti 66 specie appartenenti a 20 famiglie non riportate nel precedente catalogo. Complessivamente risultano presenti in Lombardia 735 specie di ragni riconducibili a 44 famiglie. Per la prima volta viene segnalato in Italia Trichoncus auritus (L.Koch, 1869) mentre 32 specie vengono segnalate per la prima volta per la regione Lombardia.

ABSTRACTNew data concerning spiders in Lombardy (Arachnida,Araneae).
Ten years on from the publication of the catalogue of Lombard spiders, our knowledge of the araneofauna of the region has been expanded thanks to previously unpublished books and other material.New data has emerged regarding 66 species belonging to 20 families not included in the previous catalogue. Overall, 735 species of spiders belonging to 44 families have been identified as present in Lombardy. Trichoncus auritus (L.Koch, 1869) has been reported for the first time in Italy, whilst 36 species have been reported for the first time in the region thanks to unpublished material.

 

Baroni D., Chemollo M. & Bonifacino M. – Nuove segnalazioni di Montana stricta (Zeller, 1849) per l’Italia settentrionale (Orthoptera Tettigoniidae) pdf

RIASSUNTO – Si segnala il rinvenimento, lungo il fiume Serio presso Basella (Urgnano, BG), di alcune specie di Ortotteri poco diffuse in Pianura Padana: Montana stricta (mai rinvenuta prima in Lombardia), Dociostaurus genei e Omocestus petraeus. Inoltre, un reperto inedito di Montana stricta delVeneto è stato rinvenuto nelle collezioni del Museo di Storia Naturale di Genova. La specie in Italia settentrionale era nota in precedenza solo per il Friuli-Venezia Giulia. Si sottolinea l’importanza di conservare adeguatamente gli ambienti aridi semi-naturali relitti nel paesaggio altamente antropizzato della pianura circostante.

ABSTRACTNew data regarding Montana stricta (Zeller, 1849) in Northern Italy (Orthoptera,Tettigonidae).
Along the Serio River near Basella (Urgnano,BG) we found some Orthoptera species not commonly found in the Po Plain: Montana stricta (never before seen in Lombardy), Dociostaurus genei and Omocestus petraeus. Moreover, an unpublished specimen of Montana stricta from Veneto has been discovered in the collections of the Natural History Museum of Genoa. In Northern Italy this species was previously recorded only in Friuli-Venezia Giulia. Our findings highlight the importance of the conservation of semi-natural arid habitats remaining in the highly anthropized landscape of the surrounding plain.

 

Massaro M. & Pisoni R. – Contributo alla conoscenza di Papilionoidea ed Hesperiioidea (Insecta, Lepidoptera) della provincia di Bergamo (Lombardia, Italia) pdf

RIASSUNTO – Il catalogo raccoglie i dati di 147 specie di Papilionoidea ed Hesperiioidea della provincia di Bergamo custodite nelle collezioni storiche Curò e Perlini e nella collezione generale del Museo civico di Scienze Naturali “E. Caffi” di Bergamo. L’elenco fornisce dettagliate informazioni e indicazioni di presenza per ciascuna specie con numerose segnalazioni assenti nelle collezioni e nei dati ad oggi noti per la provincia di Bergamo. Un commento è stato inserito per le specie particolarmente interessanti dal punto di vista faunistico, tassonomico, storico-bibliografico e conservazionistico.

ABSTRACTNew data regarding Papilionoidea and Hesperiioidea (Insecta, Lapidoptera) of the province of Bergamo (Lombardy, Italy).
This catalogue lists data concerning 147 species of Papilionoidea and Hesperiioidea province of Bergamo held in the historical collections of Curò and Perlini and in the main collection of the “E. Caffi” Natural Science Museum of Bergamo. The list provides detailed information on the nature and occurence of each species with numerous reports that are absent from the collections and from the previously held data for the province of Bergamo.A comment was made about those species of particular note in faunistic, taxonomical, historical-bibliographical and conservational ways.

 

Scalercio S. – Contributo alla conoscenza dei microlepidotteri del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (Lepidoptera) pdf

RIASSUNTO – Durante la prima settimana di giugno del 2014 sono state esplorate tutte le isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ad eccezione di Gorgona con lo scopo di investigarne la fauna microlepidotterologica, ad oggi praticamente ignota. L’utilizzo combinato di raccolta diretta durante le ore diurne e di raccolta al lume durante le ore notturne ha permesso di raccogliere 50 specie di microlepidotteri, di cui 40 non ancora segnalate per l’Arcipelago Toscano. Fra queste Coleophora texanella, C. insulicola, Pseudatemelia lavandulae, Piniphila bifasciana, Alophia combustella, Merrifieldia tridactyla e Eudonia angustea sono segnalate per la prima volta in Toscana, Parahyponomeuta egregiella, Batia internella, Actenia borgialis e Loryma egregialis, sono state rinvenute per la prima volta in Italia centrale.

ABSTRACTContribution to the knowledge of microlepidoptera of the Tuscan Archipelago National Park (Lepidoptera).
The practically unknown microlepidopteran fauna of all the islands comprising the Tuscan Archipelago National Park, excepting Gorgona, was investigated at the beginning of June 2014. Sampling was performed by net during the daytime and by light traps at the night. 50 species of microlepidoptera were collected, 40 of which are new for the fauna of theTuscan Archipelago. Coleophora texanella,C. insulicola, Pseudatemelia lavandulae, Piniphila bifasciana, Alophia combustella, Merrifieldia tridactyla and Eudonia angustea had never before been spotted in Tuscany, whilst Parahyponomeuta egregiella, Batia internella, Actenia borgialis and Loryma egregialis are new species to the fauna of Central Italy.

 

Giovine G., Ghielmi S., Cornetti L. & Vernesi C. – Analisi della distribuzione, degli aplotipi e della conservazione di lucertola vivipara, Zootoca vivipara vivipara (Jacquin, 1787) e di lucertola della carniola, Zootoca vivipara carniolica (Mayer, Böhme, Tiedemann & Bischoff, 2000) nelle Prealpi bergamasche. pdf

RIASSUNTO – In questo studio è stata analizzata la distribuzione delle due sottospecie di lucertola vivipara, Zootoca vivipara (Jacquin, 1787) nel comprensorio Prealpi Bergamasche-Alpi Orobie. Il lavoro è stato commissionato dal Parco delle Orobie Bergamasche (Progetto Anfi.Oro. 2008/2011) con lo scopo di approfondire gli aspetti distributivi, ecologici, conservazionistici e genetici relativi a questo sauro. Nel corso dell’indagine si è evidenziata la maggiore diffusione di lucertola vivipara (Zootoca vivipara vivipara) rispetto alla sottospecie lucertola della Carniola (Zootoca vivipara carniolica Mayer, Bohme,Tiedemann & Bischoff, 2000). Z. v. vivipara è diffusa lungo lo spartiacque tra laVal Brembana e laValtellina, in quasi tutta laVal Seriana ed è la sottospecie esclusiva della Val di Scalve. Z. v. carniolica è abbastanza diffusa in media ed alta Val Brembana, è più localizzata in Val Seriana ed è assente dallaVal di Scalve.Si è documentata,per la prima volta in Italia,una zona di sintopia tra le due sottospecie. L’analisi degli aplotipi (mtDNA, cit.b) ha rilevato che sono presenti nelle Orobie 5 aplotipi diversi, di cui 2 appartengono a lucertola vivipara e 3 a lucertola della Carniola. L’uso degli habitat ha evidenziato una maggiore capacità di occupare habitat diversi da parte di lucertola vivipara, che coincide anche con una maggiore escursione altitudinale; lucertola della Carniola al contrario occupa una minore varietà di habitat,ed ha un minore intervallo altitudinale. Le due sottospecie sembrano apparentemente vicarianti, in quanto sono separate spazialmente ed occupano quote mediamente diverse. Viceversa è stata osservata una forte sovrapposizione degli habitat. L’analisi delle problematiche conservazionistiche, ha evidenziato una situazione critica per lucertola della Carniola, minacciata dalla riduzione degli ambienti pascolati e dal progressivo incremento delle superfici boscate.

ABSTRACTAnalysis of the distribution, haplotypes and conservation of the viviparous lizard, Zootoca vivipara vivipara (Jacquin, 1787) and the oviparous subspecies, Zootoca vivipara carniolica (Mayer, Böhme, Tiedemann & Bischoff, 2000) in the Bergamasque Prealps.
In this study we analysed the distribution of two subspecies of the viviparous, Zootoca vivipara (Jacquin, 1787) in Bergamasque Prealps-Orobic Alps.The project was commissioned by “Parco delle Orobie Bergamasche” (Anfi.Oro.Project 2008/2011);the aim of this project was to further investigate the ecological distributional, conservational and genetic aspects about this lizard.Over the course of the study it emerged that the viviparous subspecies (Zootoca vivipara vivipara) shows a broader distributional range in comparison with the oviparous populations (Zootoca vivipara carniolica, Mayer, Böhme,Tiedemann. & Bischoff, 2000). Z. v. vivipara is present along the watershed between the Brembana Valley and Valtellina, almost entirely throughout the Seriana Valley and it is the only subspecies present in Scalve Valley. Z .v. carniolica is quite common in medium to high areas of the Brembana Valley, it is more localised in the SerianaValley, and absent in ScalveValley.An area of sintopy between the two subspecies was documented for the first time in Italy. Genetic analysis revealed five different haplotypes of the mitochondrial gene cytochrome b, across Orobie Alps; two haplotypes belong to the viviparous subspecies, and three haplotypes belong to oviparous one. Our results underlined that Z. v. vivipara shows a higher capacity to inhabit different types of habitat in a broad altitudinal range, as opposed to Z. v. carniolica which occupies fewer types of habitat over a reduced altitudinal range.The two subspecies appear to be vicariant, since they occupy reasonably differing areas and altitudes.The oviparous subspecies (Z. v. carniolica) might be considered at risk in term of progressive loss of habitat, mainly due to reduction of grazing activities and consequent increase of woodland. Conversely,a considerable overlap of their habitats has also been observed.An analysis of conservational problems has shown that the oviparous subspecies (Z. v. carniolica) might be considered at risk in terms of a progressive loss of habitat, mainly due to reduction of pastures and a consequent increase of wooded areas.

 

Crotti C., Rocchi L., Ori M. – Indagine sulla presenza del quercino, Eliomys quercinus (linnaeus, 1766) sulle Prealpi Orobie bergamasche pdf

RIASSUNTO – Il presente lavoro deriva da un ampio studio triennale (2010-2012) finalizzato alla definizione della presenza/assenza di specie di piccoli Mammiferi sulla catena delle Prealpi Orobie Bergamasche. Nel presente contributo vengono analizzate le preferenze ambientali, le misure somatiche e la distribuzione reale e potenziale del gliride Eliomys quercinus, specie poco conosciuta e studiata sul territorio orobico bergamasco. La specie è stata contattata 33 volte attraverso cattura e hair tube, favorendo principalmente ambienti con substrato roccioso, scarsa vegetazione e aree boscate. Eliomys quercinus è stato contattato ad un’ altitudine minima di 1255 m e massima di 1735 m s.l.m.Dal confronto delle misure somatiche e del peso di individui, si osserva una similitudine di risultati, ad eccezione della coda e il peso massimo. Il modello della massima entropia (MaxEnt) ha selezionato positivamente fasce altitudinali tra 1400 e 1800ms.l.m., i versanti esposti a Sud, Sud-Ovest e Nord-Est, le aree con pendenza 50%, i boschi di latifoglie, i cespuglieti, la vegetazione rada e gli accumuli detritici.

ABSTRACTReport on the presence of the Garden Dormouse, Eliomys quercinus (Linnaeus, 1766) on the bergamasque orobic prealps.
This work is derived from a broad three-year study (2010-2012) aimed at defining the presence/absence of small Mammalian species on the mountain chain of the Bergamasque Orobic Prealps. This contribution undertakes to analyse the environmental preferences, somatic measurements and both the real and potential distribution of the glirid Eliomys quercinus, a little-known and little-studied species in the Bergamasque Orobic area.The species has been encountered 33 times through both capture and hair tubes, and results have shown that it mostly favours areas of bedrock, minimal vegetation and wooded areas. Eliomys quercinus has been detected at a minimum altitude of 1255m and a maximum altitude of 1735m above sea level. A comparison of the somatic measurements and the weights of individual specimens shows largely similar results, excepting the length of the tail and the maximum weight.The model of maximum entropy (MaxEnt) has successfully selected altitudinal ranges between 1400 and 1800m above sea level, south-, southwest- and northeast-facing slopes, areas with a 50% incline, deciduous forests, small shrubbery, sparse vegetation and areas of accumulated debris.

 

Pelizzoli E. – Metodi di preparazione di modelli di invertebrati pdf

RIASSUNTO – Vengono presentati i procedimenti utilizzati per la realizzazione di tre riproduzioni in scala di un acaro Oribatida, un lombrico e un coleottero Carabidae.

ABSTARACTPreparation methods for invertebrate specimen models.
The procedures used to create three scale reproductions of a moss mite, an earthworm and a ground beetle are being shown for the first time.

 

Valle M., Lodovici O., Maver L., Pantini P., Pisoni R. & Valle G. – Un capodoglio in Museo. La sala dei mammiferi marini al Museo di Scienze Naturali di Bergamo pdf

RIASSUNTO – Lo spiaggiamento di una giovane femmina di capodoglio (Physeter macrocephalus) nei pressi di Piombino, nella primavera del 2008, ha dato l’opportunità al museo di realizzare un progetto da tempo in programma: una sala dedicata ai mammiferi marini.Vengono qui descritte le fasi del recupero dell’animale, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova, e le modalità di preparazione e montaggio dei resti scheletrici che hanno impegnato per diversi anni il personale del museo. La sala, inaugurata nel dicembre del 2013, oltre allo scheletro completo del capodoglio, espone lo scheletro di un tursiope, di un’otaria e la ricostruzione in scala di una ritina di Steller. La proiezione di materiale documentario riferito a cetacei, pinnipedi e sirenii, fornisce utili elementi per comprendere gli adattamenti evolutivi di questi mammiferi e le problematiche inerenti la loro tutela.

ABSTRACTA sperm whale in the museum. Marine Mammal exibith in Museo Civico di Scienze Naturali of Bergamo.
The stranding of a young female sperm whale (Physeter macrocephalus) near Piombino in the spring of 2008 gave our Museum the opportunity to realise a project that had been planned for a long time: a room entirely dedicated to marine mammals. The phases of the animal’s recovery, carried out in collaboration with the Department of Comparative Biomedicine and Food Science of the University of Padua, are described here. The processes required to prepare and mount the skeletal remains took years of work for the museum’s staff.The room, opened in December 2013, houses not only to the full skeleton of the sperm whale, but also to the skeletons of a bottlenose dolphin, a sea lion and a scale reconstruction of a Steller’s sea cow. The projection of documentary footage concerning cetacea, pinnipeds and sirenidae provides useful information that can help us to understand the evolutionary changes that these mammals have gone through and the key problems that are inherent to their protection.

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