Sala dei Dinosauri

La sala è dominata dalla copia dello scheletro di Allosaurus fragilis, temibile predatore che viveva ne Nord America circa 150 milioni di anni fa. Alcuni pannelli con spiegazioni e curiosità illustrano le caratteristiche anatomiche e comportamentali dei dinosauri,  trattano alcune eccezionali scoperte e descrivono le teorie più accreditate sulla loro scomparsa avvenuta circa 65 milioni di anni fa. Una postazione propone un’attività che porta i visitatori alla scoperta di come dovevano essere i Dinosauri in “carne ed ossa”.

Dinosauri

L’era Mesozoica, tra 250 e 65 milioni di anni fa, è stata l’era dei grandi rettili che hanno dominato l’ambiente marino, aereo e terrestre; i Dinosauri sono stati gli indiscussi dominatori sulla terraferma. A differenza degli altri rettili, che camminano con le zampe in fuori, i dinosauri camminavano con le zampe diritte e raccolte sotto il corpo e questo permetteva loro di camminare in modo più efficace e veloce. Secondo le teorie più recenti, alcuni dinosauri erano probabilmente animali a sangue caldo ed è ormai certo che gli uccelli discendano da alcuni piccoli dinosauri carnivori. A seconda della forma del bacino i dinosauri si suddividono in Saurischi (con bacino da rettile) ed Ornitischi (con bacino da uccello). Dei Saurischi fanno parte i teropodi (carnivori) e i Sauropodomorfi (erbivori). Dei teropodi facevano parte sia forme molto grandi sia specie più piccole ed agili; i Sauropodomorfi raggiungevano dimensioni enormi. Gli Ornitischi erano invece tutti erbivori, dotati di spine, corazze e aculei per difendersi dai predatori.

Prede e predatori

I Dinosauri carnivori avevano a che fare con prede molto pericolose: alcune avevano dimensioni enormi e avrebbero potuto schiacciarli sotto il proprio peso, altre erano dotate di corna, corazze ed aculei con cui difendersi. Per questo motivo probabilmente i predatori non combattevano con le proprie prede ma le assalivano all’improvviso infliggendo un profondo morso e poi aspettavano che la preda morisse prima di divorarla. I predatori più piccoli, invece, probabilmente cacciavano in branco. Tra questi agili predatori, i Dromeosauri erano dotati di un micidiale artiglio a forma di falce sulle zampe posteriori; da questi dinosauri si pensa abbiano avuto origine gli uccelli. I Dinosauri erbivori avevano sviluppato varie strategie di difesa dai predatori: alcuni erano dotati di corna, altri avevano il corpo corazzato e coperto di pericolosi aculei, oppure erano dotati di code corazzate che usano come mazze. Gli erbivori di dimensioni maggiori, difficili da predare a causa dell’enorme mole, avevano anche code lunghe e sottili che usavano come fruste. E’ probabile che per difendersi meglio, gli erbivori si spostassero in branchi.

Allosauro

Gli Allosauri sono tra i dinosauri carnivori meglio conosciuti. La maggior parte dei ritrovamenti è stata fatta nei sedimenti del Giurassico degli Stati Uniti; anche la replica dello scheletro di Allosaurus fragilis esposto in questa sala proviene dagli USA. Questo Dinosauro poteva superare i 10 metri di lunghezza, ma alcuni resti incompleti fanno ipotizzare che potessero esistere Allosauri molto più grandi, di dimensioni simili a quelle dei Tirannosauri. Rispetto a questi ultimi però, Allosauro aveva uno scheletro meno massiccio. Il grande scheletro che domina la sala dei Dinosauri è il calco di un esemplare ritrovato nello Utah (USA); è stato acquistato nel 1995 grazie alle sponsorizzazioni di Pedrini Spa e Danzas Spa ed è stato montato osso per osso dai tecnici nel Museo. Osservando lo scheletro di un animale si possono capire molte cose sul suo stile di vita. Nel caso dell’Allosauro, appare chiaro, osservando i denti aguzzi, che si trattava di un feroce predatore.

Importanti scoperte

Secondo le teorie più recenti, alcuni Dinosauri erano probabilmente animali a sangue caldo come lo sono oggi i mammiferi e gli uccelli. In Cina sono stati rinvenuti numerosi Dinosauri con conservate strutture molto simili a penne e piume; sicuramente questi Rettili non erano ancora in grado di volare, ma secondo le più recenti scoperte da questi piccoli carnivori discendono gli Uccelli.

Il nido di Oviraptoride

Nei sedimenti cretacei del Deserto del Gobi, in Mongolia, sono stati trovati Dinosauri che potevano ripiegare contro il corpo l’arto anteriore nello stesso modo in cui gli Uccelli ripiegano le ali. Questo è il caso di un Oviraptoride, Citipati osmolskae, i cui resti fossili hanno restituito, come in una sorta di fermo immagine di circa 70 milioni di anni fa, un particolare momento di vita di questo Dinosauro in posizione di cova. Come si può vedere dal calco esposto in questa sala e donatoci dal Museo di Storia Naturale di New York, la disposizione circolare delle uova e degli arti superiori messi a protezione del nido testimoniano le premurose cure parentali che questo Dinosauro aveva nei confronti della propria prole tanto da spingere i ricercatori a soprannominare l’eccezionale repertoBig Mama”.

Recenti scoperte in Italia

Importanti scoperte sono avvenute anche nel nostro Paese: in Veneto e nel Sud Italia sono state ritrovate numerose orme lasciate dai Dinosauri su terreni fangosi, che indurendosi ne hanno favorito la perfetta conservazione. Più recentemente sono stati portati alla luce altri resti scheletrici nel Friuli, in Lombardia e nel Lazio. Nel primo caso la scoperta si riferisce ad un Adrosauro vissuto nel Cretaceo superiore (circa 71 milioni di anni fa), ribattezzato “Antonio”. Questo animale era più piccolo rispetto alle dimensioni che di solito raggiungevano i suoi simili continentali e questo ci fa supporre che la sua specie abbia subìto un processo di nanismo insulare per sopravvivere in un ambiente ristretto, dove le risorse erano limitate. Nel secondo caso la scoperta si riferisce al più antico Dinosauro italiano: si tratta di un Saltriosauro, feroce carnivoro vissuto nel Giurassico inferiore (circa 200 milioni di anni fa). La scoperta di “Tito” infine, avvenuta a pochi chilometri da Roma, ci racconta la presenza anche in Italia dei Titanosauri, ovvero dei grandi Sauropodi erbivori vissuti nel Cretaceo inferiore. Molte ipotesi sono state formulate sulle cause dell’estinzione di questi animali. Oggi la più accreditata è quella dell’impatto di un enorme meteorite che, circa 66 milioni di anni fa, colpendo la Terra avrebbe generato una serie di eventi così catastrofici da determinare l’estinzione di molte specie animali, tra cui i Dinosauri.

Ciro

Sicuramente il fossile italiano di Dinosauro più conosciuto al mondo è quello di Scipionyx samniticus, soprannominato Ciro. Questo eccezionale reperto fossile si riferisce ad un cucciolo carnivoro con qualche giorno di vita, vissuto nel Cretaceo inferiore (circa 113 milioni di anni fa), che da adulto avrebbe raggiunto circa i due metri di lunghezza. E’ uno degli esemplari fossili più importanti al mondo, poiché è conservato in maniera così eccezionale da mostrare non solo resti scheletrici ma anche tracce di alcuni organi interni e tessuti molli “pietrificati” come per esempio l’intestino e porzioni di muscolo mineralizzate in modo così perfetto da preservare la struttura ultramicroscopica. L’esemplare conserva anche, in corrispondenza dell’addome, numerosi resti dei suoi ultimo pasto.

Dinosauri in carne ed ossa

Sono esposti cinque calchi riferiti a Dinosauri; non sono copie di resti fossili ma riproduzioni di parti del corpo così come dovevano essere quando gli animali erano in vita. Questo allestimento consente un’esperienza pratica che coinvolge il pubblico in modo attivo portandolo a scoprire cosa sta toccando e a quale animale si riferisce. Il primo calco è il possente artiglio del primo dito dell’arto anteriore di un feroce predatore del Giurassico, l’Allosauro. Il secondo è l’artiglio del secondo dito del piede del temibile Deinonico, il “cugino” meno famoso del ben più celebre Velociraptor. Il terzo riproduce le placche massicce che rinforzavano la porzione frontale del cranio del grande erbivoro Stiracosauro. Il quarto è una porzione del muso del famoso erbivoro del Cretaceo Parasaurolofo, con la tipica pelle a squame cornee. Il quinto, infine, riproduce alcuni denti con tipica curvatura all’indietro riferiti alla mandibola del re del Cretaceo, il terribile Tirannosauro. Quest’area tattile è attrezzata anche con didascalie in linguaggio Braille ed è allestita nell’ambito della sezione sensoriale “Il Museo da toccare”  .

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