Fossili: un mondo da scoprire

La sala di paleontologia sistematica si propone come una parte fondamentale del Museo, a testimonianza del percorso evolutivo che ha caratterizzato il nostro pianeta e dei fossili che, come quelli esposti, hanno permesso di scoprirne la lunghissima storia. L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni, individuate da differenti colorazioni, ciascuna delle quali approfondisce i temi chiave della paleontologia e dello studio dei fossili, nonché dell’evoluzione e della sistematica di invertebrati, vertebrati e vegetali. Le aree tattili, che permettono di toccare con mano ciò che il tempo ha trasformato in roccia e ha preservato come fossile, sono attrezzate con didascalie anche in linguaggio Braille   .

Introduzione alla paleontologia

Nella prima sezione vengono approfonditi argomenti di carattere generale relativamente al significato della paleontologia, ai processi di fossilizzazione, alla datazione delle rocce, allo studio dei fossili ed all’evoluzione degli esseri viventi. I fossili sono i resti di organismi animali o vegetali vissuti in tempi passati che si sono conservati negli strati rocciosi. Il termine paleontologia deriva dal greco e significa “studio degli antichi esseri viventi”; scopo principale è raccogliere, descrivere, classificare e interpretare i resti fossili. Ogni fossile ha un enorme valore perché fornisce informazioni e permette di aumentare le conoscenze sulla vita del passato e sull’ecologia degli antichi ambienti. Studiando i fossili si può scoprire come gli antichi esseri viventi siano comparsi, vissuti e spesso estinti, contribuendo a disegnare un quadro sempre più completo dello sviluppo e dell’evoluzione della vita sulla Terra.

Invertebrati

Gli elementi base della complessa sistematica degli invertebrati sono spiegati ed esemplificati, grazie ai fossili esposti che rappresentano i principali Tipi di invertebrati. Il Tipo, o Phylum, costituisce la categoria sistematica più elevata con la quale si classificano gli organismi dei tre regni (animali, vegetali, funghi) e gli unicellulari (protozoi). Il Tipo tiene conto della struttura “di base” dell’organizzazione corporea di un organismo, che viene condivisa da tutti gli individui ad esso appartenenti. Le prime forme di vita comparvero nei mari primordiali del Precambriano e negli invertebrati, che dominarono il nostro pianeta fino all’era Paleozoica, è compresa ancora oggi la maggioranza dei Tipi in cui si suddivide il regno animale.

Vertebrati

Il percorso espositivo prende in esame la storia evolutiva, vista attraverso i reperti fossili, delle classi dei vertebrati. Gli organismi che diedero origine ai primi vertebrati, i pesci, si differenziarono nell’era Paleozoica. La successiva colonizzazione della terraferma operata dagli anfibi avvenne anche grazie a modifiche sostanziali degli arti (come ci testimonia Eryops). Dagli anfibi derivarono poi i rettili, che dominarono il Mesozoico con i dinosauri. L’era seguente, quella Cenozoica, vide l’estinzione dei dinosauri e l’avvento dei mammiferi. Un approfondimento particolare meritano, nel percorso espositivo, i denti: la loro durezza, che ne assicura resistenza all’erosione, fa sì che rappresentino la maggioranza dei resti fossili per i vertebrati.

Il mondo dei vegetali

Viene trattata la storia evolutiva dei vegetali, la cui importanza deriva anche dal fatto che, prime forme di vita ad emergere dall’acqua per trasferirsi sulla terraferma, crearono le condizioni perché potessero colonizzarla tutti gli altri esseri viventi. La scienza che studia le piante fossili è la paleontologia vegetale, che fornisce indicazioni sulla distribuzione cronologica e geografica degli antichi vegetali e sull’evoluzione delle flore nel corso delle ere. Una vetrina è dedicata alla flora carnica del Monte Pora, in cui sono state identificate finora 23 specie appartenenti a gruppi ancora esistenti (equiseti, felci, Cycadofite e Coniferofite), oppure estinti (Bennettitali e Pteridospermofite).

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