Sala dei Mammiferi marini

Lo scheletro di un capodoglio, che dal soffitto simula un’immersione in mare, è al centro della sala dedicata ai Mammiferi marini, i più grandi animali viventi sul nostro Pianeta. L’esemplare, una giovane femmina di capodoglio lunga circa 10 metri e dal peso di 12 tonnellate venne avvistata nel maggio del 2008, spiaggiata, presso Piombino. Dopo i primi rilievi effettuati in loco e gli esami autoptici eseguiti dal dipartimento di Veterinaria dell’Università di Padova, fu possibile il recupero delle parti scheletriche. Ebbe così inizio, da parte del personale del museo, un’impegnativa operazione di pulitura, sgrassamento, sbiancamento e consolidamento della struttura ossea che ha reso possibile, grazie ad un lavoro altamente specialistico, il montaggio dell’intero apparato scheletrico. Il lavoro si è avvalso della consulenza tecnico-scientifica del professor Luigi Cagnolaro, della dottoressa Michela Podestà e del preparatore Ermanno Bianchi del Museo di Scienze Naturali di Milano unitamente al contributo dell’ing. Gennaro Guala per il progetto della struttura e del restauratore Giovanni Valle che ha curato il consolidamento delle parti ossee e il montaggio dello scheletro. Un video ed un pannello didascalico riassumono le varie fasi del procedimento che si è concluso nel novembre del 2013. Osservando la poderosa struttura ossea è possibile identificare le modificazioni subite dall’apparato scheletrico in seguito all’adattamento alla vita acquatica, tanto da rendere i Cetacei apparentemente simili ai Pesci. Sui monitor approfondimenti ed immagini significative illustrano le differenze fondamentali che permettono di distinguere i due gruppi animali.

Nella sala è presente anche uno spazio dedicato alla tutela delle specie a rischio di estinzione. Tra i reperti esposti si notano una foca monaca, un lamantino e la ricostruzione in gesso di una Ritina di Steller, specie particolarmente emblematica della fragilità dei mammiferi marini, in quanto estintasi, per opera dell’uomo, dopo soli 27 anni dal suo primo avvistamento. Sottolineare queste problematiche e rendere noti i provvedimenti di tutela oggi adottati a vantaggio delle specie in pericolo di estinzione è importante compito dei musei di scienze naturali ed arricchisce, come momento di riflessione, il nuovo spazio espositivo.

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