La collezione di Zorzone
Nell’estate del 1986 alcuni membri dello Speleo Club Orobico del C.A.I. di Bergamo fecero un’importante scoperta: una nuova grotta lunga circa 60 metri presso Zorzone nel Comune di Oltre il Colle (Bg). All’interno della cavità, sul pavimento, gli speleologi scoprono alcuni resti sparsi di grossi mammiferi tutti appartenenti all’orso delle caverne. Dal 1989 al 1997 il Museo ha condotto campagne di ricerca presso questo sito che hanno permesso la raccolta di circa 4.000 resti di Ursus spelaeus la cui datazione al C14 ha fatto risalire a circa 33.500 anni fa.
Vista superiore ed inferiore del cranio di due esemplari adulti di Ursus spelaeus
L’attività di ricerca ha permesso di recuperare moltissimi fossili purtroppo non più in connessione anatomica. I resti scheletrici scoperti si riferiscono complessivamente ad una ottantina di individui distinti quasi al 50% tra adulti e giovani di età inferiore ai due anni.
La scoperta di resti riferiti esclusivamente ad individui adulti di femmina e di piccoli fino ai tre anni di età ha permesso di descrivere la grotta di Zorzone come una vera e propria nursery dove le femmine di orso andavano a partorire i propri cuccioli e vi trascorrevano, fino al termine dello svezzamento, il periodo di letargo. A far morire tutti quegli esemplari, giovani e adulti, è stata una frana improvvisa.
La collezione è costituita solo dai reperti più rappresentativi perché non troppo fratturati e meglio conservati, scelti tra i tanti recuperati durante le campagne di ricerca. I fossili comprendono quasi tutte le parti scheletriche soprattutto degli esemplari adulti: scapole, costole, ossa lunghe degli arti anteriori e posteriori, falangi varie, bacini, vertebre, crani, emimandibole e numerosissimi denti sia canini che molari. Oltre a resti riferiti a giovanissimi esemplari si segnala la presenza anche di ossa riferibili a feti. Infine incluse a questa collezione vi sono tracce riconducibili ad attività antropica quali schegge di manufatti in selce e una spatola realizzata con un frammento di palco di cervide.
Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi © 2022. Tutti i diritti riservati
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