Collezione paleontologia bergamasca - Paleozoico

Le rocce paleozoiche bergamasche, per loro stessa natura, non costituiscono “province” paleontologiche degne di nota. L’intenso metamorfismo subito dalle formazioni più antiche infatti non ha permesso la conservazione di fossili; le uniche ed esigue tracce sono presenti esclusivamente all’interno degli strati rocciosi, affioranti alla testata delle valli bergamasche, formatisi alla fine del Paleozoico (Permiano) quando la parte più settentrionale del nostro territorio era ancora sommersa dalle acque.

Degna di nota la collezione che raccoglie oltre 200 icnofossili recuperati, a partire dalla fine degli anni ’80, durante campagne di ricerca condotte dal Museo e grazie a donazioni fatte da altri ricercatori.

I fossili scoperti sono impronte e controimpronte isolate lasciate al passare di rettili e anfibi oggi estinti, in alcuni casi rappresentano intere piste, ma anche tracce lasciate da vermi e impronte di gocce d’acqua impresse su antiche spiagge. 

Questi icnofossili si trovano su lastre di roccia del Permiano inferiore riferibili a circa 290-260 milioni di anni fa. Le località di provenienza sono per lo più riconducibili all’alta Valle Brembana (Pizzo del Diavolo) e solo in pochi casi all’alta Valle Seriana (Pizzo Redorta).

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